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" COXI"

by AnnaMaria Tettamanzi




Coxi era nata in maggio, di mattina. Le campane della chiesa di campagna sembravano darle il benvenuto, tanto erano festose quel giorno.
Ai primi raggi di sole la vegetazione luccicava di minutissime gocce d’acqua e da un minutissimo involucro, appeso a una foglia, era nata lei. La prima cosa che vide furono enormi drappi verdi che ondeggiavano leggeri. Restò lì dov’era, come intontita, per un bel po’.
E’ difficile rendersi conto di essere nati, lo è per i bambini e anche per le coccinelle.
Coxi era perfetta con la sua schiena rotonda e il suo colore rosso cupo. Quei sette puntini neri poi la rendevano simpatica. Ma le ci volle del tempo per capire di avere un corpo. Fu un soffio di vento a darle una spinta che la fece cadere dalla foglia.
Si trovò su una morbida spugna marrone ma c’era qualcosa di duro lì vicino. Ebbe il desiderio di spostarsi più in là. E quando il suo desiderio divenne proprio forte si accorse di avere delle zampette e di saperle usare. Potersi muovere era meraviglioso!
Incoraggiata dalla luce che si faceva sempre più grande e dal tepore delicato che sentiva, Coxi si avventurò a esplorare quell’angolino di mondo. Sentiva l’umido, il liscio e il ruvido, il cedevole e il resistente. Vedeva oggetti fermi e altri in movimento che si avvicinavano, facevano ombra e poi sparivano. A un tratto avvertì uno stimolo strano: quello che gli umani chiamano “fame”. E quando il suo desiderio divenne proprio forte si accorse di avere una bocca e di saperla usare. Mangiare quegli insettini così teneri era meraviglioso!
Ormai si sentiva cresciuta e capace di fare tante cose: si spostava agilmente, saliva, scendeva, si riposava un po’, si scaldava al sole o si rinfrescava sotto una foglia, riconosceva pure il cibo migliore per lei.
Fu mentre se ne stava lì beata, su una superficie lieve e setosa, che udì degli strani suoni: quelli che gli umani chiamano “parole”.
- Che bello il prato, mamma, sediamoci qui.
La mano del bambino si era appoggiata proprio vicino a Coxi.
Lei percepì il desiderio di farsi un amico. E quando il suo desiderio divenne proprio forte si accorse di avere delle piccole ali e di saperle usare. Poteva volare! Arrivò sulla mano del bambino.
- Mamma, cos’è?
- E’ una coccinella, porta fortuna, non mandarla via!
Il bambino la guardò , avvicinando il viso, sorrise, non la toccò, anzi tenne ferma la mano per non disturbarla.
Incontrare un amico che l’accettava ed era gentile con lei fu meraviglioso per Coxi: sentì di avere anche un cuore e fu felice di essere nata.

(racconto di Anna Maria Tettamanzi - 2009)